Santorre di Santarosa in una mostra a Savigliano

Dal sito del giornale online CUNEO24.IT del 19 ottobre 2021 scorso, ricaviamo e rilanciamo la notizia di una mostra dedicata a Santorre di Santarosa, nume tutelare della nostra Associazione.

Nel bicentenario delle piccole rivoluzioni che hanno caratterizzato l’Europa subito dopo la morte di Napoleone, con la collaborazione del Museo del Risorgimento di Torino, il Comune di Savigliano ha organizzato una mostra su Santorre di Santarosa, primo patriota e “rivoluzionario di professione”, nato a Savigliano nel 1783. La mostra si intitola:

“Che mai sarà per noi il 1821? I Moti per la libertà nell’Europa di Santorre di Santa Rosa”,

ed è stata inaugurata domenica 24 ottobre a Palazzo Muratori Cravetta di Savigliano.

La mostra resterà aperta fino a lunedì 31 gennaio 2022 tutti i weekend dalle 10 alle 18.30 e in settimana su prenotazione. 

Santorre di Santa Rosa, nobile sabaudo costretto all’esilio dal Piemonte dopo l’insurrezione fallita nel 1821, partecipò con Lord Byron alla guerra per l’indipendenza della Grecia dal dominio ottomano, morendo nella difesa dell’isola di Sfacteria il 25 aprile 1825 in combattimento contro le truppe di Ibrahim Pascià, all’assedio di Pylos.

La mostra, che si sviluppa in sei sale e comprende due multivisioni, è stata realizzata grazie alle numerose opere messe a disposizione dal Museo Nazionale del Risorgimento di Torino: documenti, manifesti, stampe, manoscritti e dipinti. Il progetto storico–scientifico dell’esposizione è stato curato dal prof. Pierangelo Gentile dell’Università di Torino. L’esposizione è articolata con immagini, grafiche, stampe, mappe, virtualità multimediale e percorsi sonori, privilegiando la narrazione rispetto alla pura esibizione di oggetti e collezioni. 

Idee sottosopra

La sfida della pianificazione: controllo sociale o società del controllo?

Come d’abitudine da diversi anni, il Polo del Novecento do Torino ospiterà un convegno in ricordo di Costanzo Preve, in prossimità dell’anniversario della sua scomparsa e per celebrare l’uscita del primo volume dell’opera completa. L’iniziativa non vuole essere un semplice ricordo della sua persona e della sua opera ma soprattutto un contributo concreto alla costruzione di un pensiero critico indipendente ed adeguato ai tempi. Costanzo Preve, filosofo, saggista e insegnante, è stato un grande amico dell’Associazione Piemonte Grecia, con la quale ha condiviso l’amore per la Grecia e la passione per i Poeti greci contemporanei.

Di queste ed altre questioni discuteranno – sabato 27 novembre a partire dalle ore 14.30, presso il Polo del Novecento di Torino – Gabriele Guzzi (Esperto economico alla Presidenza del Consiglio), Diego Melegari (Associazione La Radice) e Marco Veronese Passarella (Leeds University). Presiederà: Bruno Segre (Presidente dell’ANPPIA). Modererà: Alessandro Monchietto.  Sarà inoltre disponibile la diretta in streaming dalla pagina Facebook dedicata all’evento, raggiungibile con il link direttamente da qui.

 


Quando ci domandiamo se un altro mondo è possibile,
ci stiamo innanzitutto chiedendo: esiste
un metodo alternativo per ripartire le risorse?
Come distribuiremo le cose in modo diverso?
E chi deciderà come vengono distribuite?

 

Per quanto possa sembrare futuristico, la visione di individui e gruppi considerati come entità da tracciare continuamente ha una storia lunga. È cominciata circa sessant’anni fa alle Galapagos, dove una tartaruga si trovò ad ingoiare un succulento boccone nel quale uno scienziato aveva amorevolmente inserito un sensore.
L’aspetto interessante è che le soluzioni adottate all’epoca da chi studiava alci, tartarughe e oche sono oggi adottate dai capitalisti della sorveglianza e presentate come una caratteristica inevitabile della vita nel Ventunesimo secolo. Quel che è cambiato è che ora gli animali da tracciare siamo noi.

In fin dei conti, cosa fanno Facebook e Google? Ci stimolano – delicatamente e con il nostro consenso – a rivelare informazioni su noi stessi. Gli utenti di queste piattaforme non devono pagare un prezzo in denaro, devono solo lasciare che i loro dati vengano estratti. Per ora, i dati accumulati sono perlopiù usati per vendere prodotti o spazi pubblicitari, ma le possibilità sono molto più ampie.

Come sottolinea Shoshana Zuboff, una delle grandi domande del XXI secolo sarà: chi possiede e controlla i dati che stanno rapidamente diventando una risorsa economica chiave? Il loro uso servirà a favorire processi democratici, o si rivelerà il propellente di un nuovo capitalismo della sorveglianza?

È possibile che pezzi di un mondo migliore stiano lentamente spuntando, e che il capitalismo abbia infine creato i propri becchini (solo che saranno algoritmi, non lavoratori)?

Gli incalcolabili miliardi di gigabyte che Amazon raccoglie – e le meraviglie dei software utilizzati per analizzare questi dati – forniscono un quadro incredibilmente dettagliato di ciò che la gente desidera. Come ogni società Dot-com, Amazon raccoglie quantità improbabili di dati sui suoi consumatori: un negozio convenzionale non sa quali prodotti osservate, quanto tempo passate a guardarli, quali mettete nel carrello e poi riponete sullo scaffale prima di arrivare alla cassa, o anche quali “vorreste” avere. Ma Amazon lo fa. Nel frattempo, l’integrazione delle operazioni con i fornitori gli assicura che i prodotti possano essere pronti in quantità sufficienti e in tempi rapidi, così da poter esser consegnati in 24 ore.

Considerata l’enorme scala di questa economia, vediamo affiorare una riorganizzazione rivoluzionaria della produzione capitalista, che potrebbe indurci a porre domande audaci: e se Jeff Bezos si stesse in realtà rivelando un maestro della pianificazione, avvicinandosi nelle sue pratiche molto più al pensiero dei padri del socialismo che ai mentori dell’epoca neoliberale?

I capitalisti dell’epoca IoT (Internet of Things) pianificano quotidianamente più di quanto non si riesca ad immaginare, ma se la buona notizia è che la pianificazione evidentemente funziona, la cattiva è che attualmente si esercita entro i confini di un sistema di profitto che limita ciò che può essere prodotto a ciò che è redditizio.

È tuttavia lecito domandarsi se i piani che i campioni del capitalismo di piattaforma usano ogni giorno per portare beni e servizi nelle mani di coloro che possono pagarli, possano un giorno esser trasformati per assicurare che ciò che produciamo arrivi a coloro che ne hanno più bisogno. Detto diversamente, potremmo conquistare le attuali centrali logistiche e di pianificazione – i Google e le Amazon del mondo – e riconvertirle per costruire civiltà egualitarie ed ecologicamente sostenibili? Trasformando il modo in cui distribuiamo le cose, potremmo forse iniziare a trasformare tutto il resto dell’economia – da quali cose produciamo e come, a chi lavora e per quanto tempo?

È giunto il momento di riconoscere che il capitalismo è inadeguato a risolvere i problemi che ha creato, dall’ambiente alle diseguaglianze sociali. E che sia ormai impossibile rimettere il dentifricio nel tubetto.

Quello che si può – e si deve – fare, è ridurre progressivamente il campo in cui è il meccanismo impersonale del mercato a regolare i nostri rapporti, ed estendere il campo in cui sono le nostre volontà coscienti a riunirsi su basi paritetiche nel formare una scelta collettiva. Realizzare una società in cui siano i bisogni degli individui e della collettività a muovere la produzione e l’allocazione delle risorse, e non la semplice e inarrestabile sete di profitto.

 

CORSO (online) di GRECO moderno con tecniche teatrali

In modalità completamente ONLINE
dalla fine di Novembre 2021 e fino a Maggio 2022

per il secondo anno consecutivo

l’Associazione organizza un CORSO di GRECO moderno
attraverso TECNICHE TEATRALI 

OBIETTIVI del corso

  • Proporre la lingua come strumento di comunicazione e non solo come oggetto di studio.
  • Contestualizzare l’uso della lingua straniera nelle diverse situazioni della vita reale.
  • Abbassare il filtro affettivo e ridurre l’ansia da performance.
  • Promuovere un ruolo attivo degli allievi nel processo di apprendimento.

 

METODOLOGIA
Basato su un metodo di insegnamento che utilizza tecniche del laboratorio teatrale, il corso promuove l’apprendimento della lingua in un contesto virtuale ludico e interattivo (dialogo/ role-playing/ improvvisazione/ testo teatrale/ giochi di gruppo etc.).

Le lezioni si svolgeranno tutte online con l’utilizzo della piattaforma ZOOM (disponibile online gratuitamente sia per PC Windows che per i Mac della Apple)

DOCENTE: Katerina Nastopoulou, di madrelingua greca, laureata in Filologia greca presso l’Università di Patrasso e diplomata presso la Scuola Superiore di Arte Drammatica Tempi Moderni (Atene). Ha svolto laboratori linguistici con l’utilizzo di tecniche teatrali per l’insegnamento della lingua greca e inglese in Sardegna e a Torino.

Livello intermedio/avanzato
Rivolto a chi ha già una discreta conoscenza della lingua e vuole fare pratica.
Il corso di svolge il lunedì  dalle 18.00 alle 19.30 dal 22 novembre 2021 al 30 maggio 2022

Scadenza iscrizioni: 20 novembre 2021
Per info e iscrizioni: info@piemonte-grecia.org  oppure per telefono: 011487719 o cell: 3382974028